giovedì 21 agosto 2008

Prodotti locali e a "chilometro zero" sulle nostre tavole

Aumento dei prezzi alla produzione, inflazione che galoppa, costi di trasporto che volano, a causa dei record fatti segnare dalla benzina. Tanto basta perché cresca il consumo di prodotti locali e di stagione che due italiani su tre dichiarano di acquistare con regolarità.

E dal Veneto alla Calabria le amministrazioni regionali si attivano con l’approvazione di leggi a favore dei cibi a “chilometri zero”, promosse con la raccolta di firme dalla Coldiretti, che sanciscono la preferenza per i prodotti locali in mense, ristoranti e grande distribuzione per combattere i rincari dovuti all’aumento del costo dei trasporti e l’impatto sul clima provocato con l’emissione di gas serra dei mezzi di trasporto. Un pasto medio percorre più di 1.900 km per camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla tavola: privilegiando l’acquisto di prodotti locali e di stagione, oltre a risparmiare, si salva l’ambiente dall’inquinamento dovuto all’emissione di gas serra responsabile dei cambiamenti climatici.

Il consiglio regionale del Veneto ha da poco approvato una legge che riguarda la ristorazione pubblica, quella delle mense degli ospedali e delle scuole, ma anche ristoranti, supermercati, mercati di piazza. In sintesi, si dispone che i gestori della ristorazione collettiva affidata da pubbliche amministrazioni si attengano scrupolosamente alla regola che i prodotti impiegati per la preparazione dei cibi siano di provenienza regionale almeno per il 50 per cento. Si stabilisce inoltre che i Comuni destinino ai banchi degli agricoltori il 20 per cento dei banchi per la vendita di prodotti regionali e si promuove inoltre il prodotto veneto anche in ristoranti alberghi e negozi. fonte: Panorama.it

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