martedì 25 agosto 2009

Vogliamo sei stagioni, siamo australiani

Ma chi l'ha detto che le mezze stagioni non esistono più? Secondo Tim Entwisle, capo del Royal Botanic Gardens di Sidney, in Australia esistono eccome. Anzi, ce ne vorrebbero due in più per liberare il Paese da una suddivisione delle stagioni lasciata in eredità dagli inglesi e assai più adatta ai climi europei che a quelli della terra dei canguri. «Sprummer” (fusione di spring e summer: primavera e estate in inglese) e «sprinter» (spring e winter: primavera e inverno), sono i nomi delle due nuove stagioni che il ricercatore australiano propone alla propria nazione che è il sesto stato al mondo in ordine di dimensione, forte dei suoi 7.686.850 km quadrati ed è un Paese che alterna zone desertiche a catene montuose, lussureggianti tratti costieri a piccole isole di roccia disperse in mezzo al mare. Gli Aborigeni australiani che abitano queste terre da più di 40 mila anni adottano, in alcune aree, una suddivisione che consta di ben otto stagioni. In questa direzione va la proposta di Tim Entwistle: creare differenti aree climatiche ciascuna con il numero di stagioni che effettivamente la interessano. Lo studioso australiano contesta l’imposizione britannica del XVIII secolo, che prevedeva l’inopportuna sequenza inverno/primavera/estate /autunno nel Paese sottosopra (l’Australia appunto), cosiddetto perché si trova interamente all’interno dell’Emisfero sud. fonte: Corriere della Sera.it

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