Ma non sono troppi i passaggi pedonali nelle strade delle nostre città? E non sarà anche questa la ragione per cui molti automobilisti, e soprattutto motociclisti, li ignorano sistematicamente, a rischio di investire i poveri pedoni? E questi ultimi, non si sentiranno indotti ad attraversare la strada dove, come e quando vogliono, proprio da questa sovrabbondanza di strisce?
Da Roma a Milano, e in tutte le altre città della Penisola, chiunque può verificare che le "zebre" hanno invaso ormai le strade e che il loro numero è inversamente proporzionale al rispetto generale. È raro che auto e moto si fermino in tempo, per far attraversare tranquillamente i pedoni, perfino quando la luce verde li autorizza a passare. In alcune zone della Capitale, per esempio, spesso le strisce si susseguono anche a distanza di appena cento o duecento metri, interrompendo o rallentando il traffico e istigando chi cammina a piedi a occupare la sede stradale come fosse un'isola pedonale.
E così, quando accade che qualche veicolo si arresti davanti al passaggio zebrato, il pedone si prende la rivincita, sfila sulle strisce o addirittura rallenta il passo piuttosto che accelerarlo.
Chiunque abbia mai visitato Londra o le altre capitali europee, sa bene invece che all'estero la precedenza è riconosciuta abitualmente ai pedoni al pari di un sacrosanto diritto. Ma i passaggi zebrati, appunto, sono più rari e distanti l'uno dall'altro. Automobilisti e motociclisti, in genere, usano fermarsi per tempo. E anche i pedoni, evitando di attraversare dove capita, affrettano il passo per non bloccare la circolazione stradale. Forse, un po' più di educazione civica - da una parte e dall'altra - potrebbe migliorare la situazione a vantaggio di tutti.
fonte:La Repubblica.it
Mary prima di attraversare sulle strisce pedonali, mi assicuro che le auto hanno intenzione di fermarsi...se non avessi agito in questo modo, non sarei qui a scriverti.
RispondiEliminaLieta domenica.
qui in provincia di Padova hanno ovviato all'inconveniente, molti passaggi pedonali vengono rialzati come fossero dossi.. a meno che l'automobilista o il motociclista non vogliano "prendere il volo" sono comunque costretti a rallentare!
RispondiEliminaTrieste assimiglia molto a Londra. Qui si fermano in tempo. All'inizio facevo difficoltà quando guidavo
RispondiEliminaSi, questione di abitudine, di mettersi d'accordo e di educazioone
Un abbraccio
Saba
nelle città piccole si è vero, c'è più rispetto, quello che manca da entrambre le parti nelle grandi città.
RispondiEliminaBuona serata a Voi
Fermarsi e rispettare un pedone, e la cosa più semplice che si possa fare perchè tanto non sono i dieci secondi persi a rovinare la giornata. Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te.
RispondiEliminaBuona vita Viviana
Ciao Mary,
RispondiEliminaattraversare la strada...ancora adesso che sono pasati quattro mesi dall'incidente è sempre fonte di ansia...l'attraversamento pedonale dove sono stata investita è out per me...faccio dei percorsi lunghi..da non credere ma è così.
Nonostante la mia prudenza nell'attraversare sono volata e caduta sull'asfalto e fortunatamente sono qui per raccontarlo..trauma cranico, contusione ma le conseguenze sarebbero state pessime se l'auto era più veloce.
Anche io guido l'auto...andiamo più piano nei centri abitati e facciamo più attenzione ai pedoni...rispettiamo la vita:-)
Condivido in pieno ciò che scrive Viviana!
RispondiEliminaA Treviso, da quanto è stato cerato il PUT è un vero disastro...se prima nn rispettavano i pedoni, ora li rispettano ancora meno...
Mah...
Cinzia
Buona settimana Mary, un abbraccio
RispondiEliminaCiao Laura, quando l'ho pubblicato ho pensato proprio a te e quando mi è capitato di attraversare nello stesso punto ho guardato non una, non due, ma dieci volte proprio per la paura di non fare la tua stessa fine.
RispondiEliminaUn saluto anche a Viviana e Cinzia.
Ciao Mary, ti ringrazio del commento affettuoso.
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