I pochi giorni che separano la fine di agosto dall’inizio di settembre sono diversi da tutti gli altri. Attraversarli è come mettere improvvisamente i piedi su quei tapis roulant che negli aeroporti accelerano i tuoi passi e ti spingono sempre più avanti. Senza che all’orizzonte, peraltro, ci sia nulla di esaltante: le consuete ore in auto per andare in ufficio, la reimmersione nello smog, le riunioni con i colleghi (compresi quelli antipatici), il lavoro che si è accumulato sulla scrivania, la ripresa della dieta, l’appuntamento dal dentista…L’eterno ritorno in ufficio non è per questo meno logorante. Anzi, la cosiddetta sindrome da rientro s’aggrava con le vacanze sincopate. Il disagio postferie riguarda, secondo stime (Centro Oms per la medicina del turismo), quasi una persona su due. E se spesso il disadattamento passa in pochi giorni, in altri casi continua per settimane.
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